MOSSO SANTA MARIA 1941

UGO NESPOLO

Ugo Nespolo nasce a Mosso Santa Maria e trascorre la sua infanzia nel Biellese. Si trasferisce a Torino dove il padre, Libero, si occupa del commercio di strumenti di misura e articoli tecnici. Sotto la Mole consegue un diploma in Pittura con Enrico Paulucci all'Accademia Albertina di Belle Arti e, all'Università degli Studi (Facoltà di Lettere e Filosofia), si laurea in Lettere moderne con una tesi in Semiologia.

L'esordio di Nespolo nel panorama artistico italiano risale agli anni Sessanta, epoca in cui stavano esplodendo la pop art ma anche le correnti concettuali e poveriste, che influenzeranno molto lo stile dell'artista. Le sue prime mostre personali si tengono alla Galleria Il Punto a Torino.

Nei primi anni della sua carriera artistica Nespolo esplora molte possibilità espressive rivisitando le istanze delle Avanguardie Storiche, il Futurismo, il Dadaismo e osservando la crescente influenza della Pop Art in arrivo dall’America.

In questo periodo frequenta figure della cultura italiana e torinese, in particolare col filosofo Gianni Vattimo ed Edoardo Sanguineti, capofila del Gruppo ‘63 e della neoavanguardia, che in seguito scriverà testi e poesie per le prime mostre personali di Nespolo nel 1966. Nei tardi anni Sessanta espone alla Galleria di Arturo Schwarz, a Milano, insieme a Duchamp, Picabia, Schwitters, Arman, Baj. La sua prima mostra milanese (5 marzo 1968) Macchine e Oggetti Condizionali viene presentata da Pierre Restany.

Nespolo parteciperà poi alle prime mostre del movimento dell'Arte Povera organizzate Germano Celant, come ad esempio a 10 per un Percorso, Galleria Arco d’Alibert, Roma; Con-temp-l’azione, Galleria Gian Enzo Sperone, Galleria Il Punto, Galleria Christian Stein, Torino; Deposito d’Arte Presente, Torino.

Nel 1967 con Ben Vautier realizza a Torino il primo Concerto Fluxus Italiano dal titolo Les Mots et Les Choses. In questi anni viaggia spesso negli Stati Uniti dove entrerà in contatto con le realtà Newdada, Fluxus e con il New American Cinema.

Saranno molto rilevanti gli incontri con alcuni autori e fondatori del New American Cinema, come Jonas Mekas, P. Adams Sitney, Gregory Markopoulos, Yōko Ono, Andy Warhol, Regina Cornwell, in quanto daranno vita alla ricerca filmica di Nespolo. Rientrando in Italia infatti lavorerà molto con il cinema, e sarà tra gli iniziatori di quello che verrà definito Cinema degli Artisti. Nei suoi film dell'epoca è possibile ritrovare molti artisti–interpreti, come Lucio Fontana, Enrico Baj, Michelangelo Pistoletto, Alighiero Boetti, Allen Ginsberg, Edoardo Sanguineti. Molti film di Nespolo verranno proiettati in musei internazionali come Centre Pompidou, Tate Modern, Reina Sofia, Philadelphia Museum of Art, Filmoteka Polska, Museo Nazionale del Cinema, Fondazione Prada, e la Biennale di Venezia.

L’attività cinematografica inizia nel 1966 con i film Grazie Mamma Kodak, La galante avventura del cavaliere dal lieto volto con Lucio Fontana ed Enrico Baj, Buongiorno Michelangelo con Michelangelo Pistoletto, Boettinbianchenero con Alighiero Boetti, prosegue con Un Supermaschio, Andare a Roma e Lo Spaccone.

Negli anni Settanta Nespolo vince il Premio Bolaffi (1974) e realizza Il Museo (1975-76), opera monumentale di 10 metri. L’opera sarà esposta per la prima volta nel 1976 al Museo Progressivo d’Arte Contemporanea, Livorno.

In questi anni Nespolo sperimenta con diverse tecniche: ricamo, intarsio con materiali pregiati (ebano, madreperla, avorio, porcellana, argento) come reazione all’accademia poverista e omaggio all'opera di Giovan Battista Foggini.

Sin dai primi anni Settanta Nespolo lavora molto aziende, lavorando in quell'ambito che viene definito Arte Applicata.

Con Enrico Baj apre quindi a Milano il Premiato Studio d'Arte Baj & Nespolo. Insieme in questi anni approfondiranno l'interesse per la Patafisica, e parteciperanno alla fondazione dell'Istituto Patafisico Ticinese nel 1979.

In questi anni Nespolo espone alla Galleria Blu e Studio Marconi, Milano; Galleria de’ Foscherari, Bologna; Christian Stein, Torino; Herbert Lust Gallery, Chicago; Camden Arts Centre, London; Arras Gallery, New York. Dal 2 luglio 1978 partecipa alla mostra Dalla Natura all’Arte, Biennale di Venezia (1978). Espone alla Civica Galleria d’Arte Moderna, Ferrara; Casa d’Arte Nespolo, Palazzo della Permanente, Milano; La Bella Insofferenza, Villa Croce, Genova. Partecipa alla mostra L’identité Italienne al Centre Pompidou, Parigi. Nel 1982 la mostra personale alla Arras Gallery, New York; con testi di Furio Colombo. Nel 1990 si terrà la sua personale a Palazzo Reale, Milano; con testi di Gillo Dorfles e Gianni Vattimo.

Saranno rilevanti per l'artista la rassegna personale Le Cinéma diagonal al Centre Pompidou (1984) a Parigi, e la mostra personale al Festival di Spoleto (1988).

Dagli anni '80 Nespolo inizia a lavorare per l'opera teatrale, disegnando nel 1986 scene e costumi per la Turandot di Ferruccio Busoni allo Stamford State Opera e nel 1990 le scene ed i costumi per Don Chisciotte di Paisiello al Teatro dell’Opera di Roma.

Tra le diverse attività di cui si occupa Nespolo, nel 2002 inizia a lavorare per il GTT al decoro delle ventisei stazioni della nuova metropolitana torinese.

Il 21 ottobre del 2007 Nespolo assume la carica di Presidente del Museo nazionale del cinema, che manterrà fino al 2014.

Nespolo lavora anche con le animazioni, e nel 2017 disegna per Rai Yoyo la serie Yo-Yo, in 52 episodi. Questa serie vincerà poi il Primo Premio Cartoons on the Bay.

Il 29 gennaio 2019 l’Università degli Studi di Torino conferisce a Nespolo la Laurea honoris causa in Filosofia.