Carla Accardi, all'anagrafe Carolina Accardi è stata una pittrice italiana, che con la sua pittura ha contribuito dal 1947 all'affermazione dell'astrattismo in Italia. Esponente del neo-femminismo italiano, è stata tra le fondatrici delle edizioni di Rivolta Femminile nei primi anni settanta.
Artista tra le più originali dell'arte del secondo dopoguerra italiano, era cugina della scrittrice Evi Zamperini Pucci e di Elda Pucci, nonché cognata di Nicola Badalucco, marito della sorella Anna. Dopo aver conseguito la maturità classica al Liceo Ximenes di Trapani, si trasferì a Palermo per gli studi all'Accademia di Belle Arti, conclusi nel 1947. Spostatasi a Roma, frequentò l'Osteria Fratelli Menghi, noto punto di ritrovo per pittori, registi, sceneggiatori, scrittori e poeti tra gli anni '40 e '70.
Il 1946 è l'anno cruciale del trasferimento da Trapani a Roma, vinte le blande resistenze all'eventualità di una carriera artistica mosse della famiglia, colta e agiata ci rivela sempre Lancioni. Carla Accardi raggiungeva il fidanzato Antonio Sanfilippo, anch'egli pittore. Non è passato che un anno quando il 15 marzo 1947 Accardi firma il Manifesto del gruppo Forma, dimostrando di esser stata attratta fin da subito dal nuovo, dalle sperimentazioni più d'avanguardia, ma anche dalla militanza civile e politica. I firmatari del gruppo Forma, che lavoreranno a stretto contatto per un triennio, si definiscono infatti “formalisti e marxisti” - fino alle rivolte d'Ungheria del 1956, narrati recentemente da Nanni Moretti ne Il sol dell'avvenire, dopo i quali né Accardi né Sanfilippo rinnoveranno la tessera del PCI. Sono gli anni in cui Accardi approda all'astrattismo e getta le basi per il gesto lento e ripetuto con cui dipinge i suoi segni, nei dipinti che la rendono nota.
Nel 1947 con Attardi, Consagra, Dorazio, Guerrini, Concetto Maugeri, Perilli, Sanfilippo, sposato nel 1949, e Turcato, fondò il Gruppo Forma 1 di ispirazione formalista e marxista.
Fino al 1949 espose alle mostre del gruppo, nel 1950 tenne la sua prima mostra personale alla Libreria Age d'Or di Roma. L'anno successivo frequentò la Libreria Salto di Milano, luogo di ritrovo degli artisti del MAC. A Parigi conobbe il pittore Alberto Magnelli. Nel 1954 iniziò ad affrontare problematiche di riduzione cromatica e segnica documentate dalla personale del 1955 alla Galleria San Marco di Roma. Nello stesso anno partecipò, invitata da Michel Tapié, alla rassegna internazionale Individualità d'oggi (Galleria Spazio, Roma; Galerie Rive Droite, Parigi).
La ricerca di Carla Accardi procede nella direzione dell'automatismo segnico fino all'inizio degli anni Sessanta. Nel 1965 l'artista abbandonò le tempere a favore di vernici colorate e fluorescenti da applicare su supporti plastici trasparenti, uscendo dalla dimensione del quadro e coinvolgendo lo spazio, con un atteggiamento che sarà importante per gli artisti dell'Arte povera. Negli anni Settanta tornò agli schemi geometrici reiterati su grandi tele chiamate Lenzuoli che saranno presentati alla Galleria Editalia di Roma nel 1974. Le esperienze degli anni Settanta continueranno ad essere approfondite in una serie di installazioni fino al recupero di una dimensione più tradizionale negli anni Ottanta.
Fece parte del femminismo in Italia, insieme a Elvira Banotti e Carla Lonzi costituendo il gruppo "Rivolta Femminile". Il manifesto "Rivolta Femminile" fu redatto nella casa di Elvira Banotti a Trastevere. Nel 1996 fu nominata membro dell'Accademia di Brera e nel 1997 fu membro della Commissione per la Biennale di Venezia nel ruolo di consigliere. Nel 1998 la sua città, Trapani, le dedicò una retrospettiva Carla Accardi: opere 1947-1997, nella Chiesa della Badia Grande.
La mattina del 23 febbraio 2014 Carla Accardi accusò un improvviso malore e venne trasportata d'urgenza all'ospedale Santo Spirito di Roma. Le sue condizioni apparvero subito critiche; l'artista morì poco dopo aver raggiunto il pronto soccorso.
I funerali di Carla Accardi si tennero il 28 febbraio 2014, presso la sala del Carroccio in Campidoglio. Alle esequie, in prima fila, il Sindaco di Trapani, Vito Damiano, che volle portare il saluto dell'intera città natale.
Nel 2024, dal 6 marzo al 9 giugno, il Palazzo delle Esposizioni di Roma ha dedicato una ampia e importante retrospettiva a Carla Accardi, in occasione del centenario dalla nascita.
«Io sto lì ad osservare, tanto non sono un personaggio importantissimo, non sono né un Maestro, né una persona di Potere, e nemmeno, non so, un'artista che si difende a spada tratta», diceva Carla Accardi a Carla Lanzi nel 1966, in una conversazione poi confluita in Autoritratto (1969).
CARLA ACCARDI
TRAPANI 1924 - ROMA 2014